Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Appuntamento a mezzanotte

Alle 24 del 28 giugno, a Bologna, al via la randonnée di 300 km organizzata dalla piccola associazione sportiva dilettantistica GS Ravonese

di Fabrizio Pompei


BOLOGNA - Le due torri, piazza Maggiore, i portici che da via Saragozza conducono fino alla basilica di San Luca. Saranno queste le prime tappe della randonnée "Ravorando" che partirà da Bologna nella notte di sabato 28 giugno. La manifestazione rappresenta l'unico appuntamento organizzato dal GS Ravonese, una storica associazione che conta appena dodici soci di cui solo cinque sono ciclisti. "Il gruppo sportivo - racconta Sergio Antolini, segretario dell'associazione - è nato nel 1949 da un gruppo di amici che abitavano nella valle del Ravone. Dopo i primi anni passati insieme all'Unione Italiana Sport Per tutti si decise di seguire la strada dell'agonismo e la Federazione ciclistica. Tre anni fa abbiamo deciso di invertire rotta: puntare su un cicloturismo di lunghe distanze e affiliarci alla Uisp Emilia-Romagna".

Quest'anno per la prima volta ci saranno due possibili tragitti di 200 e 300 km da percorrere in un tempo massimo e minimo calcolato sulla velocità media che non dovrà essere inferiore ai 15 km all'ora né superiore ai 33. "In questo modo - spiega Antolini - si evita di creare competizione e allo stesso tempo si dà spazio anche a chi è più allenato e riesce a tenere buone velocità su distanze così impegnative. Non esistono classifiche né individuali né per società sportiva: quello che conta è partecipare a pedalate turistiche che permettono di guardare al nostro territorio in maniera nuova".

La particolarità delle randonées, infatti, sta proprio nell'agilità della loro organizzazione che consente di attraversare centri storici e coprire centinaia di chilometri - le più lunghe possono essere anche di 1200 km - senza creare disagi al traffico. "Non essendoci premiazioni - afferma Antolini - non occupiamo suolo pubblico e tutti i ciclisti hanno l'obbligo tassativo di rispettare il codice della strada. Inoltre non dobbiamo segnalare il percorso con cartelli o frecce: ogni ciclista ha un proprio 'roadbook' con tutte le indicazioni necessarie per orientarsi".

La mappa del circuito non è però l'unica cosa richiesta ai partecipanti: pedalando di notte e per così tanti chilometri, infatti, sono necessari dispositivi di sicurezza - dalle luci alle casacche catarifrangenti - fino a pezzi di ricambio, dal momento che non c'è nessuna ammiraglia a seguire il gruppo. "L'anno scorso - conclude Antolini - abbiamo contato 60 ciclisti, di cui una decina di donne, per la 200 km. Speriamo di ripeterci quest'anno con almeno una ventina di partecipanti per il percorso più impegnativo: la specialità delle randonnées, del resto, è in crescita e l'Emilia-Romagna è seconda solo alla Lombardia per numero di manifestazioni e società organizzatrici".

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